Pagina (226/725)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Buona pasta d'uomo, amico del quieto vivere e poco avveduto, non ismentì mai siffatte qualità in tutto il tempo in cui rimase al governo della provincia, amareggiato solamente dalle esorbitanze dell'avvocato fiscale Xarava, che egli non poteva comportare, come non aveano egualmente potuto comportarlo i suoi predecessori; del resto egli non dovea nemmeno occuparsi della persecuzione de' banditi, essendo questa affidata al Conte di Macchia che avea facoltà di attendervi in entrambe le provincie di Calabria. D. Luise Xarava del Castillo, citato sempre dal Campanella come un mostro, aveva qualità precisamente opposte a quelle del De Roxas; molti documenti abbiamo trovati intorno a lui nell'Archivio di Napoli, ma anche diverse sue lettere autografe abbiamo trovate nell'Archivio di Firenze, essendosi lui pure ingegnato di procurarsi le grazie del Gran Duca, coll'offrirgli e fargli lungamente aspettare una tavola di diaspro "una mesa de jaspe", trovata senza dubbio in Calabria ed ora forse esistente tra quelle che si ammirano nel Palazzo Pitti(205). Granatese di origine lo disse il Campanella nelle sue poesie, ma con ogni probabilità per rilevarne "il moresco core": ad ogni modo egli era Avvocato fiscale in Calabria ultra già da alcuni anni, e molti documenti ce lo mostrano soverchiatore e riottoso, non senza anche una certa dose di avidità, ma al tempo medesimo operoso ed energico, tanto che i Vicerè di quell'età non cessavano di dargli commissioni scabrose nella provincia, sebbene dovessero poi quasi sempre finire per dirigergli qualche rimprovero.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





Xarava Conte Macchia Calabria Luise Xarava Castillo Campanella De Roxas Archivio Napoli Archivio Firenze Gran Duca Calabria Palazzo Pitti Campanella Avvocato Calabria Vicerè