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      Sposò dapprima una, e poi, morta questa, ancora un'altra figlia di Rusten Bassà, la cui moglie era figlia del Sultano Suliman, molto influente col Serraglio, e ne ebbe due figliuole ed un figliuolo a nome Corcut. Fu Capudan nel 1581, lungamente governatore di Babilonia, poi di Diarbech (1590), poi Beglierbey dell'Arcipelago e Capitano del mare (1594), nel quale ufficio non godeva molta riputazione, non essendovisi mai esercitato. Si trovava realmente in questo tempo in Costantinopoli un capitano calabrese, che avea preso il nome di Giafer ed era "il più intendente" nelle cose del mare, come ne fa fede il Bailo Zane nella sua relazione; tuttavia il Cicala era sempre ritenuto pieno di ardire e di risorse; d'altronde gli fu posto a fianco quasi come guida e luogotenente, facendolo venire di Barberia, Arnaut Memi corsaro famoso e già vecchio, il cui nome vedremo figurare anche nella narrazione delle cose del Campanella. Ed appunto nel d.to anno 1594, il Cicala, venuto nella fossa di S. Giovanni con 95 galere, saccheggiò Reggio co' suoi casali, e poi Vibona, Catona, Condeianni, S. Nicola, Ardore, la Motta Bovalina, Cirò, Soverato, Montepavone, quattordici terre in tutto, distruggendo non solo le immagini de' Santi, le campane, le Chiese, le ossa di Mons.r Gaspare Ricciulli stimato Santo, le torri di guardia, le superbe stalle che il Governo teneva in Bovalina per le razze, ma ancora gli aranceti, gli oliveti, le vigne, le moltissime piantagioni di gelsi che servivano all'industria della seta tanto diffusa in quella regione.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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