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      ta "ad instantiam praetoris", termine vago, che potrebbe indicare il Preside della provincia D. Alonso De Roxas ed anche il Capitano di Stilo, mentre dopo tale espressione il Campanella si dice "praetori hispano amicissimus, et gubernatoribus provintiae, qui eum ad praedicandum rogavit semper"; intanto nelle copie manoscritte della Monarchia, che tuttora esistono in buon numero, alle volte si trova citato semplicemente un "Sig. D. Alonso" a richiesta del quale il libro sarebbe stato scritto ed al quale l'autore l'avrebbe indirizzato dalla sua "celletta", dove si trovava uscito dall'infermità e da dieci anni di travagli, altre volte invece si trova ampiamente citato il "sig.r Reggente Marthos Gorostiola" nelle medesime circostanze, citato il "conventino di Stilo", il "Monasterio di Santa Maria di Giesù", dal quale l'autore avrebbe mandato il libro al Marthos, con la data iniziale e finale della composizione "15 di Xbre" e "31 di Xbre 1598". Non volendo intralciare ancora di più la narrazione nostra con altrettali minute disquisizioni, ci limitiamo a dire che si può ritenere essere stata la Monarchia di Spagna scritta veramente in Stilo oltrechè inviata confidenzialmente a D. Alonso de Roxas, e forse per covrire ciò che s'intendeva di fare ("ad malum tegendum" come nelle Difese il Campanella mostra di prevedere che si sarebbe pensato circa le cose da lui scritte e dette in favore di Spagna); esser stata poi rifatta nel carcere durante il 2.° semestre del 1600 e 1.° del 1601, dopochè se n'era perduta la prima composizione in Calabria al momento della cattura, col confuso indirizzo al Sig.r D. Alonso, dovendo l'autore guardarsi dal mettere innanzi D. Alonso De Roxas, cui si era attribuita non la connivenza, ma la tolleranza de' maneggi per la congiura; essere stato da ultimo, con una interpolaziene posteriore, sempre pe' bisogni della causa, volendo eliminare affatto la reminiscenza di D. Alonso De Roxas e chiarire anche meglio le circostanze convenienti, apposto il nome del Reggente Marthos Gorostiola con tutte le particolarità suddette, e ciò dopochè il Marthos era trapassato, mentre si conosce che morì alla fine di gennaio 1601. Ma ciò che più c'importa si è il notare come per la Monarchia di Spagna non si possa stabilire altra data che quella o della fine del 1598, o del 2.° semestre del 1600, del tempo cioè nel quale o si meditava la congiura, o si dovea dimostrare ad ogni costo che non c'era stata congiura; e da ciò segue che precisamente nella forma in cui essa è giunta fino a noi, non si possa ritenere l'espressione certa degl'intimi convincimenti dell'autore, ma piuttosto l'espressione delle necessità supreme che stringevano l'autore da ogni lato.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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