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      Vi è poi anche un altro argomento atto a dimostrare che il Campanella compose davvero in Calabria un libro de' Segnali della morte del mondo, ed esso è che il povero padre del filosofo, come emerge dal processo, nella sua ignoranza manifestò ad una persona essere il figlio occupato in comporre "un libro che non lo fece nè Luca, nè Giovanni, nè nisiuno degli apostoli" etc., e questo libro naturalmente non poteva essere altro che il libro di cui stiamo trattando: del resto dobbiamo pure fare avvertire, che per quanto si voglia ritenere prodigiosa la potenza mentale del Campanella, apparisce pur sempre impossibile che nelle più feroci strette del carcere, tra il 1600 e il 1.° semestre del 1601, con la sorveglianza assidua nella quale era tenuto, co' duri tormenti a' quali si trovava sottoposto, egli abbia potuto scrivere, oltre la 1.a Difesa, gli Articuli prophetales e la Monarchia di Spagna, senza una precedente composizione di questi libri fatta in Calabria. Con ciò chiudiamo la lunga discussione, che non parrà eccessiva a chi consideri l'importanza capitale dell'argomento.
      II. Continuando il racconto della vita del Campanella giungiamo al periodo dell'azione da lui spiegata in Calabria, che menò alle pratiche definite di poi congiura o tentata ribellione. L'idea della vicina fine del mondo, accertata dalle profezie, da' calcoli astronomici, da' fenomeni meteorologici, dal turbamento ed anche dallo scontento del paese, fu da lui efficacemente divulgata, con la giunta de' grandi fatti che doveano precederla.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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