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      Doveano venire Gog e Magog ed esser vinti da' Santi; dovea venire l'Anticristo che si sarebbe sforzato di sovvertire la repubblica già iniziata, ma del rimanente costui non avrebbe dato da fare che per soli due anni e mezzo o tre anni e mezzo. E dovea il Re di Spagna soggiogare tutte le genti e congregare tutti i Regni, facendo l'ufficio di Ciro, e il Pontefice Romano vi avrebbe regnato costituendo l'unum ovile et unus pastor, la qual cosa sarebbe riuscita utile ad entrambi, ed anzi al Re più che al Pontefice. Intanto egli co' suoi calabresi, armati e ritiratisi sulle montagne per difendersi da' nemici del Re e del Papa, avrebbe dato un piccol saggio della gran repubblica universale, nè propriamente per acquistarsi uno Stato, ma per fare al Papa ed al Re un Seminario di uomini illustri nelle lettere e nelle armi da poter servire nelle missioni di pace e di guerra. Tali sono le precise parole che leggonsi nelle sue Difese(240): ma nessuno vorrà prendere sul serio che egli ritenesse davvero dovervi essere il secolo d'oro propriamente col Pontefice Romano e con un Ciro della tempra del Re Filippo III; questo garbuglio di Papa, di Re, e di Seminario di uomini illustri in loro servigio rasenta la canzonatura. Tutti, non esclusi coloro i quali si sono rifiutati ad ammettere in lui disegni e pratiche di congiura, hanno capito che egli avrebbe voluto istituire ciò che descrisse in sèguito nella sua Città del Sole; e vedremo che molti cenni intorno alla futura repubblica, emersi nel processo per bocca de' suoi compagni di sventura, vi corrispondono esattamente.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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