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      Presi i concerti suddetti, ognuno si pose all'opera. Maurizio profittò dell'occasione per trattare l'accordo co' turchi, e si recò sulle galere che erano veramente quelle di Amurat, chiedendo di riscattare quattro persone di Guardavalle come ci dice un frammento della Difesa di due imputati, mentre il Carteggio del Residente Veneto ci dice che Amurat appunto a' primi di giugno trovavasi sulle coste di Calabria, e il giorno 7 fece anche uno sbarco alla Catona presso Reggio(264); quindi si occupò senza dubbio di trovare amici, e disporli alla "fattione contro il Re". Marcantonio si pose anch'egli a cercare amici, e vedremo che tornò poi presso il Campanella col Caccìa ed un altro fuoruscito affiliato. Fra Dionisio andò a trovare qualche altro frate, e con lui e con un giovane che convertì per via si spinse fino a Messina; quindi tornò presso il Campanella, accompagnato anche dal Petrolo e da un terzo frate, che gli avea procurato l'acquisto di un'altro giovanotto. In questo mentre avvennero i terribili terremoti, già previsti e poi più volte ricordati dal Campanella, onde specialmente in Reggio ed anche in Messina si ebbe grave danno, essendo durati non meno di tre giorni e fino alla sera del 10 giugno(265). Il Campanella fu poco dopo chiamato dal Marchese d'Arena e dovè andare presso di lui.
      Verso il 20 giugno il Campanella ebbe questa chiamata dal Marchese d'Arena, da non doversi confondere con un'altra chiamata posteriore, della quale soltanto si ha il ricordo nella sua Dichiarazione.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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