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      Veniamo alle notizie più cospicue e più credibili, che si ebbero dalle più diverse provenienze ne' processi principali, oltrechè nel processo detto di Squillace. Ricordiamo che Maurizio seppe doversi fondare una repubblica nella quale si vivrebbe in comune, si farebbe la generazione da' soli valorosi, si brucerebbero i libri latini di fede, si toglierebbero gli abusi della religione, e il Caccìa seppe che si farebbe una legge migliore di quella de' Cristiani e si muterebbero anche le vesti; aggiungiamo che Felice Gagliardo seppe da Cesare Pisano (quindi per provenienza di fra Dionisio), che si sarebbe usata una tabanella bianca, da scendere fino alle ginocchia con maniche lunghe, e un berretto ligato a modo di turbante, si sarebbero bruciati i libri (sic), composto un nuovo statuto, liberate le monache e fatto il crescite. Queste notizie del fare il crescite e dell'indossare nuova foggia di abiti vennero confermate anche da diversi in Squillace, segnatamente da Fabrizio Carnevale e da Gio. Jacovo Prestinace, ma secondo una voce pubblica: e fu confermato egualmente da diversi che il monte di Stilo dovesse dirsi monte pingue e di libertà. Parecchi ne' processi principali affermarono che il Campanella avesse detto non esistere Dio, Dio essere la natura etc., la Trinità essere una chimera, viversi nel mondo a caso, non essere l'anima immortale, non esistere nè paradiso, nè purgatorio, nè inferno, nè demonii; ma nel processo di Squillace nulla venne in luce intorno al negar Dio, bensì tutto il resto fu confermato; e non sembra dubbio che le proposizioni del Campanella alludessero ad un concetto di Dio, della Trinità, de' luoghi di premio e di pena, degli angeli buoni e tristi, diverso da quello ricevuto, senza aver mai negato tutto ciò, massime poi senza aver mai negato Dio creatore e l'immortalità dell'anima, e che le proposizioni anzidette sieno state diffuse da fra Dionisio per progetto e quindi attribuite al Campanella, ovvero anche ripetute dal volgo, nel quale già circolavano insieme con diverse altre ed attribuite sempre al Campanella(300). Solamente intorno a Gesù, a' suoi miracoli, all'ecclissi avvenuta nel tempo della sua morte, alla resurrezione, le notizie raccolte in tutti i processi si accordarono a confermare che egli non credesse alla divinità di Gesù (secondochè avea già fatto per la prima volta tralucere a Maurizio), e quindi non credesse nemmeno a tutto il resto compresa la verginità di Maria.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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