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      Con ogni probabilità apriva il processo la Commissione Vicereale data allo Spinelli, con la costituzione del tribunale, e la denunzia scritta di Lauro e Biblia; poi cominciavano le deposizioni con quelle fatte da costoro medesimi, e proseguivano con quelle di Francesco Striveri, Tommaso Striveri e Gio. Tommaso di Franza, tre soscrittori della 2.a denunzia, i quali, secondochè si rileva da una lettera posteriore dello Spinelli, furono dapprima uditi "non come principali nè come testimoni", e più tardi, dietro ordine del Vicerè, imprigionati come complici insieme con gli altri loro compagni.
      Il Vicerè dovè presto persuadersi che la congiura non era affatto una cosa senza fondamento, e si diè con tutta fretta a prendere misure di precauzione in Napoli, e a trasmettere ordini di rigore in Calabria, rimanendosi tuttavia nell'amena costa di Posilipo, a godervi insieme con la Viceregina i conviti e banchetti che i Nobili offrivano loro successivamente in quelle ville, ed affettando una calma che facea contrasto co' suoi provvedimenti. In Napoli, da principio egli avea mostrato di preoccuparsi soltanto delle prossime imprese de' turchi nel Regno, ed essendo venute notizie che i turchi volessero depredare Lanciano negli Abruzzi, ovvero Salerno più dappresso a Napoli, ad occasione delle Fiere che vi si dovevano tenere nel settembre, si diè moto in questo senso chiedendone l'avviso del Consiglio Collaterale; di poi, essendosi in Consiglio espresso l'avviso che tali notizie non potessero esser vere, mostrò di preoccuparsi di certe altre notizie di peste già venute dall'Adriatico, e facendo una singolare confusione, artificiosamente senza dubbio, tra la città di Fiume in Dalmazia e una terra denominata Fiume nella Marca d'Ancona (terra che non esisteva), contemplando anzi propriamente la borgata di Fiumicino, esistente sulla spiaggia Romana dal lato del Tirreno, diede in quest'altro senso ordini che fecero maravigliare la città, e che erano evidentemente diretti a tutelare il Regno da una mossa qualunque per parte di Roma, sia dalla via della Campania, sia dalla via degli Abruzzi, circostanza degna di essere rilevata.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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