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      Battista, e fra Gio. Battista, avendo avuto quel lungo processo per l'assassinio del Provinciale P.e Pietro Ponzio, non poteva agire che copertamente; del resto troveremo anche lui abbastanza in mostra qualche volta. I procedimenti di costoro si rilevano non solo da quanto dissero poi in Napoli gl'infelici carcerati sottratti a' terrori di Calabria, ma anche da' Sommarii autentici di tutto il processo di eresia, compilati più tardi in Roma ed egualmente in Napoli, dove si trovano registrati i sunti delle lettere che fin dalla metà di agosto fra Cornelio scriveva al Generale dell'Ordine e poi al Card.l di S.ta Severina sommo Inquisitore in Roma, come pure i sunti delle dichiarazioni da lui fatte in sèguito al Vescovo di Termoli in Napoli, e delle deposizioni fatte in Roma quando il S.to Officio volle interrogarlo sul modo in cui era stato condotto il processo; ed ecco i particolari di questo importante momento. - Ricordiamo che fra Domenico di Polistina verso l'8 o il 9 agosto avea avuto un incontro col Campanella in Davoli, e di là, minacciato da' fuorusciti che si trovavano nel convento, s'era portato subito a Soriano presso il Soldaniero, il quale, secondo lui, impietosito per la paura a cui lo vedeva in preda, gli raccontò i maneggi di fra Dionisio, le eresie che costui professava e la ribellione che promoveva sotto gli auspicii del Campanella. Il Polistina si recò allora immediatamente presso fra Cornelio, che si trovava col Visitatore in Catanzaro, e gli raccontò ogni cosa.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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