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      Per finirla intorno a quest'incidente dell'armata turca, aggiungiamo essere in sèguito pervenuto al Viceré avviso da Corfù(406), che il giorno 21 l'armata trovavasi di ritorno in Turchia a 30 miglia da quell'isola, e poi ancora un nuovo avviso(407) che il 24 se ne trovava a 6 miglia, ed avendo là riscosso il donativo solito a darlesi si era diretta a Costantinopoli, dicendogli pure che il Cicala stava molto confuso del poco effetto avuto in Calabria e dell'essere stato trattato tanto male nella fossa di S. Giovanni. - Ma lasciando da parte questa pretesa confusione per una scaramuccia cui la vanità spagnuola dava tanta importanza, gioverà piuttosto cercare d'intendere come mai il Cicala avesse abbandonata così presto la partita in Calabria. Forse egli potè dapprima sospettare qualche inganno, non vedendo dalla costa alcuna corrispondenza a' segnali fatti quando giunse alla marina di Stilo; ma con la venuta delle due feluche alla fossa di S. Giovanni dovè conoscere il vero stato delle cose, la congiura scoverta, i congiurati presi o fuggiaschi, tutta la costa guernita di milizie, come ebbe pure a sperimentare con la scaramuccia avvenuta; ed allora dovè riflettere che l'opera sua sarebbe stata oramai non soltanto inutile ma dannosa, non potendo riuscire che ad una strage massimamente degl'infelici già presi. Il Campanella, nella sua Narrazione, dichiarando falsissima la venuta de' turchi d'accordo co' congiurati, mentre nella Dichiarazione avea pur troppo manifestato il contrario, scrisse che "ogni anno solean venir a far preda con l'armata e quell'anno non vennero, o non sbarcaro, come doveano s'era vero; e fu miracolo divino, perchè haveano ordinato in Squillaci di strangular tutti li carcerati se li Turchi sbarcavano in terra". Non sappiamo veramente che quest'ordine vi sia stato, ma siamo inclinati a crederlo; solamente, senza fare intervenire il miracolo divino, ci pare che si possa bene ammettere la previdenza del Cicala.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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