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      La stessa lettera ci mostra pure che il Vicerè, al tempo medesimo, si era doluto con S. S.tà del Vescovo di Mileto perchè proteggeva i fuorusciti e si comportava poco bene con parole e con fatti; inoltre avea dimandata l'assoluzione dalla scomunica che quel Vescovo avea lanciata contro il Principe di Scilla ed altri (vale a dire D. Fabrizio Poerio e D. Luise Xarava), essendo stato restituito alla Chiesa quel Marcantonio Capito che avea dato occasione alla scomunica, ed il Papa comandava al Nunzio di far venire il Vescovo in Napoli, prendere informazioni e riferire, poichè intendeva soddisfare S. E. su questi due punti(415).
      Avendo il Vicerè mandate non poche lettere e relazioni a Madrid, potrebbe credersi che di là fossero venuti a quest'ora ordini e provvedimenti: nulla di tutto ciò; appena nel mese successivo venne una lettera di S. M.tà in risposta a quante ne erano state fin allora mandate, e però non accade dovercene pel momento occupare. Frattanto in Napoli si erano già cominciate a divulgare le notizie di Calabria; il Vicerè medesimo, smesso il segreto, ne avea discorso con gli Agenti degli altri Stati accreditati presso la sua persona, come sappiamo da' Carteggi dell'Agente di Toscana e del Residente di Venezia. Abbiamo già avuta occasione di parlare di Giulio Battaglino Agente di Toscana, napoletano e prete, attaccatissimo al Gran Duca per servitù di vecchia data. Egli trovavasi in cordiali relazioni col Vicerè e con la Viceregina, avendoli accompagnati nella loro venuta da Spagna, dove si era temporaneamente ma inutilmente portato dietro ordine del Gran Duca, per cercare di ottenergli dal nuovo Sovrano Filippo III un miglioramento di titolo per parte de' Ministri Regii, che gli davano semplicemente l'Eccellenza: specialmente era ben visto dalla Viceregina, per la quale, già da che stava in Ispagna, avea fatto venire dal Gran Duca una delle solite cassette degli olii ed un quadretto, nè cessò mai più dal far venire e vetri e bambocci di Lucca, e poi cappelli di paglia, e poi un fucile, poichè la Viceregina si dilettava pure di caccia, e tra le ville, che insieme col Vicerè onorava, c'era anche quella del Battaglino posta sull'alto di Posilipo.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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