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      Ma il 21 settembre veramente il Vicerè gli comunicò varii particolari, in ispecie quelli relativi alle mosse dell'armata turca, ed egli non mancò mai d'innestare alle notizie autentiche quelle di piazza, come l'essere stato il Campanella preso in abito militare etc. etc. Noi non intendiamo qui fermarci sulle lettere del Residente per ismentire le voci inesatte che vi si trovano raccolte: ci basterà avervi notato il curioso miscuglio delle notizie di piazza e delle notizie di Corte, miscuglio che si vedrà continuato anche in sèguito, nello svolgimento de' processi e nelle rassegne delle esecuzioni. Ma dobbiamo per ora far avvertire questo fatto, che sebbene, da buon veneziano, dovesse essere inclinato a ritenere la Spagna maestra di artificii ed inganni anche ferocissimi, così all'estero come all'interno, egli non pose mai in dubbio la congiura, nè allora nè in sèguito; solamente più tardi raccolse anche l'opinione manifestata da molti, che coloro i quali aveano da principio maneggiato tale negozio, l'avessero aggrandito in voce per aggrandire loro stessi in effetti, ciò che è avvenuto realmente sempre in ogni negozio di questo genere e non vale ad infermarne l'essenza. Aggiungiamo che le date e le notizie medesime, con poche varianti, si riscontrano anche negli Avvisi del tempo, che i lettori potranno consultare tra' nostri Documenti; vogliamo soltanto notarvi, che al pari delle lettere del Residente Veneto, essi diedero anche i nomi di taluni congiurati perfino di secondo rango.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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