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      Intanto essi morivano entrambi nel modo più atroce, mentre c'era anche una sensibile differenza nel grado della loro colpa. Il Crispo lasciava un fratello giovanetto ed il padre, Ferrante; il Mileri lasciava due sorelle fanciulle senza alcuno appoggio, e nell'Archivio di Stato abbiamo rinvenuto un documento che ne attesta la misera fine(435).
      IV. Compiute le due prime esecuzioni, il tribunale venne trasferito a Gerace, dove lo Spinelli avea determinato di far residenza per ragioni che tra poco ci saranno chiare, ingiungendo allo Xarava che vi si recasse. Il giorno 29 lo Xarava partì per quella città "con tutti i carcerati", tra' quali Cesare Pisano che dovea confrontarsi con altri detenuti appunto in Gerace; ma quivi occorse pure aspettare l'arrivo di un altro Mastrodatti capace di servire all'ufficio, che lo Xarava avea mandato a chiamare. Vi fu dunque un trasporto di tutti i carcerati, durante il quale i frati poterono vedersi ma non mettersi in relazione tra loro, e si ebbe in sèguito dal Petrolo, nel tribunale per l'eresia, la notizia di un fatto del Campanella avvenuto in tale occasione. Solevano i prigioni tradursi a coppie, "ligati a mano a mano con una corda" formando una catena: una squadra di armati li accompagnava, e il capo di squadra era allora uno spagnuolo. Costui marciando a cavallo dovè dirigere al Campanella qualche parola discorrendogli di morte: il Campanella filosoficamente gli disse che non v'era morte, ma mutazione di essere; il Petrolo, che veniva dietro di lui, udì quelle parole e poi le ripetè, confessando di non saper bene "come lui l'accomodasse"(436).


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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