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      .. Colui che nominava più gente, et dicea il tale, el tale ponno esser complici quello era più stimato da Spinelli e Xarava, e chi volea dir una parola in difesa loro era carcerato per ribelle, e se pagava era liberato, se no era afflitto miserabilmente, come anche quelli che murmuravano delle composte si facevano alle terre oltre della paga che dava loro il Rè e faceano ciò che lor piacea non solo impunemente, ma premiati, e travagliando li contradicenti alle composte loro". E nell'Informazione, accennate anche le promesse di titoli di Conti e Marchesi fatte ad ognuno che rivelasse, scendendo a' particolari de' riscatti soggiunse: "Si compostaro assai gente in danari, dicendosi, che dovean morire jure belli, et ognuno volea perder più presto la robba, che la vita, però davano quanto teneano, et io sò che G. Francesco Branca di Castrovillari pagò docati mille. G. Francesco Suppa di S. Caterina col figlio docati mille. Cicco Vono col nepote di Stignano 2500 libre di seta, Giulio Saldaneri pigliato nel convento di Suriano per opera di F. Cornelio, e del Polistena, indultato perchè dicesse heresia, e ribellione, docati 3000, et la propria anima come esso stesso soleadire, come appar in processo del S. Officio. Gio. Thomaso di Franza tallaroni 200, li Moretti M. Antonio (volea dire Ferrante) et Jacopo fratelli, furo compostati 7000 docati in Jeraci, e perchè poi non li volsero pagare, furo condotti in Napoli con gli altri, che non si volsero ritrattare: ci son altri più compostati; oltre le terre e casali per dove passavano, come salvatori della provincia, qual hanno ruinata e disertata con le scorrerie che faceano". In verità il numero di due mila carcerati non corrisponde menomamente alle notizie su' progressi delle catture, quali risultano dalle relazioni dello Spinelli al Vicerè e da quelle degli Agenti di Firenze e di Venezia a' loro Governi; ma noi non rifuggiamo punto dal credere che la lista di carcerati e le altre indicazioni datene dallo Spinelli rappresentarono solo quella parte di essi che non potè liberarsi co' riscatti, tale essendo stato pur troppo il costume di quei tempi, favorito da' poteri enormi che ne' casi straordinarii solevano concedersi anche per la sola persecuzione de' fuorusciti, ed aggravato dalla necessità di servirsi di tanti Commissionati avidi e ladri, onde le regioni sottoposte a simili flagelli rimanevano veramente disertate(491). È naturalissimo che lo Spinelli abbia seguito anche in Calabria il sistema scellerato di quell'età, e si può ritenere per certo che i suoi Commissionati ne abbiano fatte d'ogni genere, non essendo neanche quelli di ordine più elevato rimasti paghi alle ricompense di nobiltà, alle quali ci è pervenuta notizia che aspiravano; poichè, come del Visitatore e di fra Cornelio si disse che attendevano Vescovati, parimente si disse di D. Carlo Ruffo che pretendeva essere Principe di Stilo, di Gio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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