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      Jacobo di Reggio), ed era con altri salito sul monte di Stilo, dove mangiarono ed intitolarono quel monte "monte pingue e di libertà" (Scipione Presterà, Francesco Bartolo etc.); che era Profeta, che volea farsi chiamare il Messia di Dio della verità etc. (Gio. Andrea Crea, Geronimo Jeracitano, Gio. Francesco Carnevale, Giuseppe Ranieri ed altri). Venendo alle cose riferibili alla Religione ed alla Chiesa, bisogna notare che in questo processo non vi fu alcuna deposizione intorno all'opinione della non esistenza di Dio attribuita al Campanella pei processi anteriori, ma intorno a Gesù, alla sua resurrezione, a' miracoli, non che intorno al Crocifisso, si depose avere il Campanella detto, che Gesù "non è stato figliolo di Dio" (Gio. Andrea Crea), che "fu bravo huomo e capo di sette" (Marcello Salinitri a detto di Giulio Contestabile, Francesco Plutino etc.), che nella predica avea dichiarato essere il precetto quod tibi non vis alteri ne feceris stato detto da un filosofo gentile prima di Cristo (Tiberio Vigliarolo), che "non bisognava si adorasse il Crocifisso perchè era un pezzo di legno" (Paolo Contestabile e Fabio Contestabile a detto di Marco Antonio che l'aveva udito dal Caccìa), che "non si doveva credere ad un appiccato" (Giulio Presterà, Luzio Paparo, Lorenzo Politi, Desiderio Lucane), che "Cristo avea potuto fare che ci fosse un altro in croce e che esso non fosse morto" (fra Scipione Barili a detto di fra Scipione Politi), che "le cose che si dice haver fatto Moisè tutte sono state per ingannare li popoli" (fra Francesco Merlino), che "bravo huomo era stato Mosè e Maumetto e Christo, e che se bene Martino Lutero haveva acquistato 26 o 27 Provincie non haveva fatto nulla" (Francesco Plutino). Quanto alla Trinità, a' Sacramenti, all'Eucaristia, all'inferno, purgatorio e paradiso, si depose avere il Campanella detto, "che tutte le cose della nostra fede si possono passare eccetto che questa cosa della Trinità, che vi sieno tre persone in una" (Gio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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