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      Sembra che al Berti sia caduto sott'occhio unicamente il brano riportato sopra in primo luogo. Ad ogni modo da esso non risulta quanto il Berti dice, che cioè al Campanella "avanti che entrasse in carcere, un astrologo, il quale fingevasi angelo, promise insegnargli la magia per parte di Dio: ma essendosi ben presto accorto dell'inganno, ruppe bruscamente ogni pratica, tanto che l'astrologo vedendosi a tal modo deluso, si tolse violentemente la vita" (Nuova Antologia, luglio 1878 pag. 207). Al Campanell
      a non toccò altro qui, che riprovare le ingannevoli promesse fatte dal demonio all'astrologo, aprire gli occhi a costui, il quale ruppe il commercio col demonio e poi finì per morte violenta. Ma le Lettere del Campanella già pubblicate dal Centofanti (Archivio Storico an. 1866, pag. 30-34, e 66) danno molta luce su questo fatto, e mostrano fuori ogni dubbio che esso accadde appunto nel carcere, durante il luglio o agosto 1603; sicchè avremo naturalmente ad occuparcene a suo luogo.
      (58) Berti, Lettere inedite di T. Campanella e Catalogo dei suoi scritti, Roma 1878, pag. 71 in nota.
      (59) Deposizioni di fra Giuseppe Bitonto e fra Francesco Merlino; ved. Doc. 297 e 352, pag. 232 e 332.
      (60) Meno esattamente il D'Ancona (op. cit. pag. 78) con la scorta forse del Fontana lo disse eletto il 1589. Quétif ed Echard (Scriptores ordinis Praedicatorum, Lutet. Paris. 1721, t. 2, pag. 292) lo dicono veramente Commissario gen.le dell'Inquisizione nel 1588, e nello stesso anno Generale dell'Ordine.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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