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      Il Codice delle Lettere etc. p. 61) disse che avea dannati gli astrologi "quando era di 19 anni", e in seguito avea veduto "altissima sapienza intra molta stoltitia loro albergare". Così questi due brani che si compiono a vicenda, mentre non contradicono essenzialmente a ciò che si è visto intorno alle sue relazioni coll'Ebreo astrologo in Cosenza ed Altomonte il 1588-89, fanno conoscere che vi sia stato un primo scritto nel quale si condannavano gli astrologi, naturalmente quello De investigatione rerum, composto nel 1587 e naturalmente in Nicastro.
      (85) Ved. gli elenchi delle opere del Campanella annessi alle sue lettere del 1606 pubblicate dal Centofanti, e al memoriale del 1611 pubblicato dal Baldacchini. Uno degli elenchi è riprodotto anche nel Doc. 520, pag. 600.
      (86) Op. cit. lib. 1.°, cap. 12: "nella prima compositione di questo libro che feci latino, et mi fu rubato da falsi frati in Bologna con altri libri, et hor mi bisogna refarlo per non haverli mai recuperato" (sic; non diversamente si legge nella stess'opera tradotta in latino e stampata).
      (87) Op. cit. lib. 4.°, cap. 1.°
      (88) Alludiamo alla lettera di Baccio Valori diretta al Gran Duca di Toscana il 15 8bre 1592, che fu pubblicata dal D'Ancona e che a suo tempo esporremo.
      (89) Ved. nell'Arch. di Stato la così detta Scuola Salernitana vol. 170 fasc. 3° fol. 59, e fasc. 4°, fol. 28, 29 e 83. Inoltre le Matricole dello studio an. 1587-88 e seg.ti
      (90) Il Berti (Vita di Giordano Bruno, Firenze 1868 pag. 45) molto avvedutamente pensò che costui fosso Gio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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