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      Si noti il "quod haberem demonium comprehensus sum, che riguarda il caso sopra narrato. - 3.° Lettera allo Scioppio dell'8 luglio 1607 (Ved. Il Codice delle Lettere etc. Nap. 1881, p. 55). "Cum jam annis 16 vel in carceribus latuerim, vel persecutionibus laborarim, et si dicam 20 annos, non mentiar". Riflettendo che la lettera ha la data del 1607, co' 16 anni da che fu rinchiuso in carcere ci troviamo al 1591. - Lettera a Mons.r Querengo della stessa data (Ibid. p. 61) "Dalli 23 anni di mia vita sin' ad hora, che n'ho 39 da finir à Settembre, sempre fui persequitato e calunniato da che scrissi contra Aristotile di 18 anni; ma il colmo cominciò a 23 con questo titolo: Quomodo literas scit cum non didicerit? Son 8 anni continui che sto in man di nemici et per sapientiam et per stultitiam 7 volte dalla presentissima morte il Senno eterno mi liberò: et inanti à questi 8 anni stetti in carceri più volte, che non posso numerar un mese di vera libertà, se non di relegatione". Riflettendo alle date ci troviamo sempre al 1591 quale anno iniziale delle prigionie, e fatta anche una gran parte alle esagerazioni, abbiamo ben più di due o tre processi. - Aggiungiamo poi che oltre le notizie tratte da' documenti suddetti, vi sarebbero pure quelle che si leggono nell'Informazione pubblicata dal Capialbi: esse fanno conoscere qualche nuovo capo di accusa fra' tanti, e specificano meglio qualche altro già noto.
      (93) Ved. Archivio Storico Italiano tom, 9.° an. 1846, pag. 406.
      (94) Ved. Doc. 3, pag.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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