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      La 2.a, del 6 gen.° 1604, reca, che aveva offerta la tavola di diaspro gli anni passati scrivendo dalla Calabria e S. A. l'accettò: che atteso la sua partenza per la Spagna non potè mandarla, ed ora, tornato nel Regno qual Consigliere di S. M., torna ad offrirla. La 3.a, del 20 gen.° 1604, reca che manderà la tavola di diaspro. La 4.a, del 23 agosto 1604, reca, che aspettando la comodità delle galere di S. A. ha tardato, ed ora la manda. La 5.a, del 18 luglio 1605 all'Usimbardi, reca, che vorrebbe da S. S.tà per mano di S. A. la dispensa di qualunque irregolarità commessa nel passato, e qualche beneficio in Ispagna o qualche Abbadia nel Regno. - A queste lettere fanno compagnia tre altre di Gio. Francesco Palmieri Agente di S. A., la 1.a del 16 gen.° 1604, la 2.a del 24 agosto 1604, la 3.a del 13 maggio 1605: nelle due prime si parla dell'invio della tavola di diaspro, dicendo che pare "un mare mezzo fluttuoso de diversi colori", nell'ultima si dice che ha dato di sua mano allo Xarava la lettera dell'Usimbardi.
      (206) Ved. i Registri Curiae, vol. 34, fol. 13, lett. del 18 maggio 1590; nel testo è registrato semplicemente l'Avvocato fiscale, ma nella pandetta è dichiarato D. loyse Xarava.
      (207) Ved. Registri Sigillorum vol. 30 (an. 1594): "a 21 de ottobre. Lettera per la quale Sua Ecc.a commette al m.co Advocato fiscale loyse sciarava de castiglio la visione delli conti delli Sindaci et altri administratori del peculio dela università de Catanzaro de deci anni in qua, sig.re et exequ.re contra loro per spatio de mesi sei a ragione de d.i 12 lo mese". Inoltre, Ibid. vol.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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