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      (362) Il convento e la Chiesa di S. M.a di Titi oggi si trovano a pochi passi da Stignano, ma diverse circostanze mostrano che a' tempi dei quali trattiamo trovavansi più lontani ed abbastanza isolati.
      (363) Ved. Doc. 19, pag. 32. Che il Mesuraca avesse obbligazioni al padre del Campanella si rileva da alcuni versi di un Sonetto di fra Tommaso che noi per la prima volta pubblichiamo (ved. Doc. 489 p. 569):
     
      La vita che dovevi al padre miocosì la rendi sconoscente ingrato?".
     
      Vi sarebbe qualche indizio che il padre del Campanella lo avesse accompagnato in questa corsa; ma così fra Tommaso come il Petrolo lo tacquero, forse per non comprometterlo maggiormente.
      (364) Il Mesuraca fornì l'abito da secolare ed anche portò via le vesti fratesche, come si rileva da un verso del Sonetto del Campanella già citato:
     
      Ma perchè pria le vesti mi trasporte?
     
      Il Campanella muove rimprovero al Mesuraca di questo fatto, che pure compiuto fin da principio era una precauzione evidentemente necessaria.
      (365) Ved. Doc. 282 p. 214; 319 pag. 271; 380 pag. 391. Si noti che relativamente alla cifra, il Petrolo una volta disse, "essendo alla Roccella, et havendo (il Campanella) diverse scritture, tra l'altre una scritta in cifra" etc., e un'altra volta disse, "essendo alla Roccella con fra Thomaso Campanella, un giorno o dui prima che fussemo pigliati, vennero alcune lettere al Campanella, quali esso Campanella mi disse ch'erano di fra Gio. Battista da Pizzone, et erano scritte à zifra" etc. Certamente è poco verosimile che in quelle strette il Campanella conservasse ancora lettere in cifra, ed è ancor meno verosimile che lettere in cifra arrivassero fino alla Roccella, mentre difficilmente potea sapersi dove il Campanella fosse: tutto ciò potrebbe mostrare solamente la premura del Petrolo di voler nascondere che egli conoscesse le pratiche della congiura prima della sua fuga, la quale sarebbe stata un puro atto di cortesia verso il Campanella; del resto non sarebbe neanche impossibile che le lettere, scritte dal Pizzoni qualche giorno prima della sua cattura, fossero state portate dal padre del Campanella, postosi immediatamente in fuga co' due frati e ridottosi alla Roccella presso il Mesuraca.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Primo
di Luigi Amabile
pagine 725

   





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