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      .. finita la causa della congiura" coloro tra gli ecclesiastici che erano inquisiti o sospetti di eresia, onde non solo non accadeva di deputare alcuno in luogo del Vescovo di Caserta, ma neanche si doveano agitare in Napoli siffatte materie. Evidentemente con quest'ultima risoluzione la Curia Pontificia rinfocolava i sospetti e si preparava un'altra difficoltà, imperocchè non poteva presumersi con qualche fondamento l'assoluzione di tutti gli ecclesiastici, in una causa di congiura in cui vi erano già state dieci condanne di morte con otto esecuzioni, nè doveva attendersi agevolmente il rinvio a Roma di coloro i quali sarebbero riusciti condannati, senza far loro espiare la pena nel Regno. Intanto, poco dopo, il Card.l S. Giorgio fece anche sapere che si spedirebbe un Breve particolare sopra il tribunale della congiura, ma desiderando il Vicerè che la causa non si differisse ulteriormente, S. S.tà voleva che il Nunzio vi mettesse subito mano, senza nemmeno aspettare il Breve, contentandosi inoltre "che il Fiscale e il Notaro sieno quali il Vicerè gli vorrà". - Come si vede, pretendendo sempre di più e con gran fretta, quasi non lasciando tempo alle repliche, il Governo guadagnò molto e sollecitamente. Il Papa non si riserbò nemmeno la conoscenza personale del Ministro Regio che doveva intitolarsi Delegato Apostolico e procedere in nome della S.ta Sede: bastava che, essendo celibe, avesse la tonsura, e non avendola se la procurasse, senza contare che avrebbe poi dovuto sempre il Nunzio trovarsi d'accordo con questo Ministro Regio, poichè in caso di disparità chi mai avrebbe sciolta la differenza?


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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