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      Dapprima dunque nella Difesa asserì che Maurizio "volle vendicarsi di quanto fra Tommaso scrisse in Castelvetere contro di lui", e che "ebbe speranza di redimersi all'ultimo momento col far dichiarazioni contro fra Tommaso, poichè così lo persuase un certo fiscale in abito di confrate promettendogli la vita sotto parola del Re come poi fra Tommaso udì dalla bocca di lui" (queste ultime proposizioni furono aggiunte per uso de' Giudici propriamente dell'eresia). Nelle Lettere al Papa, al Card.l Farnese, al Card.l S. Giorgio, al Re di Spagna, rinforzò le assertive anteriori scrivendo, che "sotto verbo Regio fecero confessar a Mauritio mille bugie", che Maurizio "per altra causa morendo sulle forche persuaso dal falso fiscale e confessore tornò in prigione e disse mirabilia et non subsistentia", che gli "fu promessa la vita sub verbo regio che dicesse su la forca quel ch'in mille tormenti negato havea", che "fu ingannato sotto parola della vita dopo molti tormenti quando andava a morire e disse mille bugie"(44). Infine nella Narrazione, scritta tanto più tardi, espose i fatti con tanto maggiore disinvoltura in questi termini. "Però vedendo esso Sances, che non si potea verificare la ribellione, perchè Mauritio con torture terribilissime in Calabria non havea confessato con tutto che Xarava lo torturò un'altra volta dopo condannato e confessato, dicendoli ch'il confessore era un secolare vestito di monaco per spiarlo: nè pur in Napoli poi confessò tormentato di novo: si vestir di confrati bianchi certi Consiglieri, fingendo che volean farlo morire: et esso Sances con un Gesuino confessor del Vicerè, li promisero la vita in verbo regio, se confessava la ribellione sopra la forca, perchè havesse color di verità. E Mauritio temendo morir de mandato regio perchè havea ucciso un suo cugino et una femina, et andato sopra le galere turche per scampar la vita confessò sopra la forca quando andò fintamente ad appiccarsi". Pur troppo questo garbuglio del Campanella è de' più dolorosi, e si può intendere ma non si può assolvere che egli abbia dovuto infamare Maurizio in tal modo.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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