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      Diede dippiù altri interrogatorii aggiunti, volendo che ogni testimone dicesse se era stato persuaso da qualche giudice a deporre contro il Pizzoni, segnatamente perchè il Pizzoni avea deposto contro di lui, se sapeva che fossero state scambiate lettere tra il Pizzoni e il Campanella, e cosa esse contenessero e in quale carattere fossero scritte, se sapeva che il Campanella e fra Dionisio avessero minacciato il Pizzoni e procurate fedi testimoniali false, se sapeva che il Pizzoni fosse stato lettore e predicatore di buone dottrine cattoliche o si fosse mai detto il contrario, se infine esso testimone era stato mai inquisito, processato e condannato, e da chi, e dove e per quale causa.
      Da ultimo, quanto a fra Dionisio, vi furono per parte del fiscale 17 articoli, volendo provare aver lui detto, creduto ed insegnato o tentato d'insegnare: che non c'era Dio, che la Trinità era una chimera... insomma quasi tutte le cose affermate contro il Campanella, aggiuntovi il fatto osceno in dispregio dell'ostia che sarebbe stato da esso fra Dionisio perpetrato, e con la conchiusione dopo tanto lusso di articoli, che aveva tenuto, creduto, insegnato o tentato d'insegnare tutte e ciascuna delle opinioni eretiche le quali si pretendeva aver tenute, credute e insegnate il Campanella. È superfluo dire che l'Avvocato seguì puntualmente il fiscale negl'interrogatorii; ma bisogna notare che aggiunse un'altra quantità d'interrogatorii divisa in tre gruppi, l'uno circa la persona del Pizzoni, l'altro circa la persona del Lauriana, il terzo circa la persona del Soldaniero.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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