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      Sicchè dal 6 al 16 del mese venne simultaneamente esaurito tutto ciò che rifletteva la difesa degl'inquisiti principali: ma per procedere ordinatamente, sarà bene narrare prima gli esami difensivi per fra Dionisio, che erano stati già in parte iniziati, poi gli esami difensivi pel Pizzoni, che rappresentano il contrapposto degli anzidetti, infine gli esami informativi sulla pazzia del Campanella.
      Le eccezioni od articoli, che fra Dionisio definitivamente presentò in sua difesa, ascesero nientemeno al numero di 58; e noi pur troppo non possiamo dispensarci dal darne conto, tanto più che in sostanza vi si comprendono le difese di tutti gli altri frati all'infuori del Pizzoni e del Lauriana, non escluso il Campanella che per la pazzia rimaneva ecclissato(210). Con le sue eccezioni fra Dionisio affermò i suoi titoli di onore, cominciando dalla tenera età e passando a' tempi della vita monastica, ricordando pure l'andata presso Clemente VIII come procuratore della città di Nicastro per la faccenda dell'interdetto, e la premura spiegata per "manifestar l'innocenza del sangue del P.e M.° Pietro Pontio suo zio ucciso proditoriamente da alcuni monaci", come potea rilevarsi dagli Atti esistenti nella Corte del Nunzio, onde si acquistò le inimicizie di tutti gl'inquisiti e loro parenti, e massime de' due Polistina. Affermò che costoro, d'accordo col Priore di Soriano eccitarono il Soldaniero contro di lui, e fecero circondare di birri il convento per costringere il Soldaniero ad accettare l'indulto offertogli da fra Cornelio altro suo nemico, e così poteva intendersi l'inverosimiglianza dell'avere esso fra Dionisio confidate a un tratto tante gravissime cose al Soldaniero.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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