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      Il fatto di maggiore importanza in questi articoli fu la qualificazione della causa del Campanella, che venne detta "di eresia e di relapso"; per la prima volta non si parlò più di ateismo e si cominciò invece a parlare giudizialmente di relapso, ciò che era ben più grave nelle sue conseguenze, come abbiamo già avuta occasione di mostrare altrove(248).
      Avuta la lettera e gli atti or ora indicati, il Vescovo di Caserta recatosi dal Nunzio, secondochè ci fa sapere una lettera di costui del 30 marzo(249), disse che per allora gli occorreva andare alla sua Chiesa, ma sarebbe presto tornato per condurre a termine la causa. Ed intanto si provvide che fin dallo stesso giorno 30 marzo fosse data all'Avvocato assegnato al Campanella la copia degli articoli addizionali, col termine di due soli giorni per produrre gl'interrogatorii; e il 2 aprile, il magnifico Gio. Battista dello Grugno, che questa volta si nominò, produsse 11 interrogatorii, scritti nelle solite maniere, ma meno banali, più conducenti allo scopo, e in diversi punti non senza un certo acume. P. es. a proposito del non essere necessarie tante religioni, egli volle che i testimoni dicessero se ciò era stato affermato nel senso che non fossero necessarie nelle città, ovvero nel senso che non fossero buoni mezzi di salute; a proposito del potersi salvare senza battesimo, egli volle che i testimoni dicessero se ciò era stato affermato parlando del battesimo in re, ovvero del battesimo in voto. Del resto, come Atti riguardanti la persona del Campanella, noi ci siamo creduti in debito di riportarli tra' documenti, e i lettori potranno giudicarli(250). - Mettiamo qui, per non intralciare la narrazione, che gli articoli del fisco vennero subito mandati a Squillace, ma in ultima analisi non si potè quivi conchiuder nulla, come ci mostrano due lettere del Card.l di S.ta Severina, l'una al Nunzio scritta il 30 marzo, l'altra al Vescovo di Caserta scritta parecchi mesi dopo(251). I testimoni in generale probabilmente aveano fin perduta la memoria di quelle proposizioni; parecchi tra loro e i più importanti, come il Vua e il Prestinace, erano irreperibili, poichè si tenevano nascosti per isfuggire i rigori del Governo; ed oltre a tutto ciò fra non molto tempo, nel giugno di quell'anno, il Vescovo di Squillace se ne morì, onde la Sacra Congregazione di Roma dovè persuadersi che non c'era più nulla a sperare da quella via.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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