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      E per verità, senza ammettere queste rosee speranze, non si potrebbe comprendere il suo ritorno a' cari sogni di un tempo, nel quale doveva allora sentirsi rivivere; non si potrebbe spiegare la sua audacia nel dar fuori, anche nascostamente e in mano di fidi amici, l'idea "della propria Repubblica" come egli l'intitolò di poi nelle sue Lettere a' Cardinali e al Re ed egualmente nel suo Memoriale al Papa; imperocchè grande davvero fu l'audacia sua nello scrivere un libro simile, mentre era in carcere e la sua sorte pendeva tuttora indecisa. Anche i biografi Campanelliani restii ad ammettere che il Campanella si fosse mai spinto a cospirare, segnatamente il Berti, hanno riconosciuto che nella Città del Sole sia stata da lui adombrata la Repubblica che si sarebbe fatta in Calabria, "nella quale esso si riprometteva non poca autorità"(375); il Nunzio, che tenea sott'occhio al tempo medesimo i processi puramente ecclesiastici come p. es. quello di Squillace, ove erano registrate tante particolarità ammesse poi nella Città del Sole, potea formarsi un criterio gravissimo della colpabilità del Campanella intorno alla congiura e intorno all'eresia, nè occorre dire come dovesse ad ogni modo formarselo il Governo Vicereale, nel caso in cui gli fosse rimasto qualche dubbio intorno alla congiura. Ma l'indole del Campanella era appunto tale, da offrire una pieghevolezza eccessiva ed una temerità a tutta prova. - Il libro, come tutti gli altri finquì detti che vennero a costituire la "Filosofia epilogistica", fu scritto in italiano secondo il costume adottato dal Campanella già da qualche tempo, e fu da lui tradotto in latino più tardi, verso il 1613, quale si vede nella pubblicazione fattane dall'Adami il 1623; più tardi ancora fu ripubblicato egualmente in latino a cura dell'autore ormai libero in Parigi il 1636. Ma si comprende che esso dovè eccitare la curiosità al più alto grado, onde ne furono sin da principio fatte molte copie, delle quali ne rimangono tuttora alcune, sovente annesse agli Aforismi.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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