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      .. (seguono molte rivelazioni singolari specialmente intorno a Venezia e a Roma). Io accorto che era diavolo in molti segni, et avvisando quella persona dicendoli che dimandasse segnali come Gedeone et altre industrie, promesse il diavolo darli poi; ma comparse ad un signore in uno specchio, che trattava farmi fuggire, e lo fè che mi tradisse e rivelasse; e fui posto in questa fossa pur dal diavolo predettami". Ecco qui un disegno di evasione trattato e scoperto, che vedremo affermato anche dal Nunzio e che, naturalmente, ci occuperà di proposito; ma per ora lo mettiamo da parte. Al Card.l Farnese, pochi giorni dopo, il Campanella scrisse pure: "M'occorse ver la natività d'una persona, li dissi ch'era inclinata alla profezia, li donai il modo di disponersi all'influsso divino, e perchè egli era scelerato, li comparse il diavolo e dicea esser angelo, e ci donò avviso di molte cose future in molti regni del mondo e del Papato e di Venetia ch'ha a rovinare. Io poi dimandai segni come Gedeone; s'era Dio o angelo, ci li promesse, e perchè non insegnassi a colui a scoprir il diavolo, esso diavolo mi fece ponere in questa fossa con stratagemma stupenda che non posso scrivere". Egualmente al Card.l S. Giorgio riferì la cosa medesima, con poca differenza di parole e con questa circostanza di più, che il diavolo "fè capitar male quel pover'huomo", senza dirne altro(441). Non occorre poi riportare testualmente i brani dell'Atheismus triumphatus allusivi allo stesso fatto, avendo avuta già da un pezzo occasione di riportarli (ved. vol.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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