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      (443). Ecco un nome ed una data che fanno volgere a buon dritto la mente sul progetto di evasione stato scoperto: il Residente potè non essere informato della cosa a fondo, e tutto il suo Carteggio mostra che davvero non lo fu mai; ma non gli mancò la notizia di diligenze che si facevano, e di una carcerazione, che riesce del tutto naturale credere motivata da qualche indizio o sospetto di maneggio in tale faccenda. Anche il Gagliardo nelle sue ultime deposizioni ricordò l'avvenimento senza accennare a' motivi, ciò che mostra essere stato da lui pure ignorato il progetto di evasione e la scoperta fattane: ma riescono sempre notevoli i termini ne' quali si espresse, avendo ricordato che il Marchese "per un tempo stette carcerato in detto Castello"(444). Considerando che il Gagliardo ne uscì nel marzo 1604, bisogna conchiudere che il Marchese ne fosse già uscito a questa data, e però vi fosse rimasto un mese o poco più: naturalmente tale circostanza mena a ritenere essersi avuto per lui un semplice sospetto ben presto chiarito senza solida base, oppure aver lui avuta una parte del tutto secondaria ed anche inconsapevole ne' maneggi per l'evasione. Chi dunque potè provvedervi? La mente ricorre subito a Cristoforo Pflugh, ed a' Fuggers de' quali abbiamo già dato notizia a proposito dello Pflugh; le promesse di Cristoforo, ed anche una parola del Naudeo, il quale nel Panegirico ad Urbano VIII, enumerando i tentativi fatti per la liberazione del Campanella, citò i "tot evanidos Fuggerorum ausus", ci aveano indotto a ritenere che con ogni probabilità i potenti mezzi di questa famiglia avessero potuto preparare l'evasione; le notizie poi dell'Epistolario del Fabre ora pervenuteci col nuovo libro del Berti, mostrando che in particolare Giorgio Fugger, dopo questo tempo, fissò perfino una somma di 10 mila ducati per aiutare la liberazione del Campanella, convalidano sempre più tale opinione(445). Aggiungiamo inoltre che non deve recar meraviglia l'intervento pure di quel certo Greco che praticava di farlo scappare, secondo la notizia datane a Roma dal Nunzio.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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