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      Qui alle notizie dell'Epistolario che diremo napoletano, pubblicato in parte dal Centofanti e in più gran parte da noi, son venute or ora ad unirsi le notizie dell'Epistolario romano del Fabre dateci dal Berti, ma è a deplorarsi che la massa dei documenti di quest'ultimo Epistolario giaccia pur sempre inedita, sicchè nemmeno si è in grado di parlare del periodo in quistione con tutta l'esattezza che si richiede(487). Cristoforo Pflugh, che aveva eccitato in favore del Campanella i Fuggers e tra essi principalmente Giorgio, eccitò pure lo Scioppio, avendo con ogni probabilità già prima impegnato il Fabre. La lettera autografa del Campanella allo Pflugh, da noi pubblicata, ci mostra fuori contestazione che lo Scioppio venne eccitato da Cristoforo: e possiamo ben dire che le relazioni tra il Campanella e lo Scioppio cominciarono non prima del 1607. Per certo il brano di lettera del Campanella allo Scioppio, posto dal Centofanti innanzi tutte le lettere Campanelliane da lui pubblicate, perfino innanzi a quella del 13 agosto 1606, fu così posto arbitrariamente, e non può servire a dimostrare una relazione tra' due personaggi anteriore al 1607: parlandosi, in quel brano, dell'impresa di convertire due Principi non che di allettare i savii di Germania mercè le nuove dottrine, risulta abbastanza chiaro che debba riferirsi al 1607, al tempo in cui lo Scioppio era destinato a partire per la Germania in missione presso la Dieta di Ratisbona(488). Gaspare Scioppio di Neumark, giovane grammatico eruditissimo, se ne stava da 8 o 9 anni in Roma, dove aveva abiurato il Protestantismo, e spiegando un fervore rabbioso contro gli antichi correligionarii, scrivendo successivamente panegirici al Papa e al Re di Spagna, Commentarii sulla verità Cattolica, sull'Anticristo, sul primato del Papa ed anche su' Priapei, era venuto in fama e al tempo stesso in molto favore presso la Curia Romana, tanto che dovendosi mandare qualcuno invece di un Nunzio alla Dieta di Ratisbona, Paolo V decise mandarvi lui con la veste di Consigliere di casa d'Austria; e possiamo affermare che già nel febbraio 1607 era Consigliere Austriaco, poichè con questo titolo lo troviamo nominato appunto nella Disputa del Fabre "De Nardo et Epithimo adversus Scaligerum, Rom.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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