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      .. et vult alligare vulnera mea". Tutta la lettera rappresenta un 2° appello al Papa, come č attestato fin dalle prime parole, "Io di novo appello la causa mia al Tribunal proprio di V. B." etc.; e del resto vi si trovano ripetute le solite cose, essersi in procinto di veder le meraviglie, avendo parlato di segni e profezie essere stato ritenuto ribelle, aver sofferto tormenti e malanni gravissimi, voler essere ascoltato nel tribunale romano, poter mostrare cose mirabili, aver visto e toccato ne' suoi guai i misteri della fede e le cose celesti(490). Ma ancora in data del 7 aprile 1607, non sapremmo dirne il motivo, scrisse quella lettera latina solenne al Papa ed a tutto il Senato de' Cardinali che fu pubblicata dal Centofanti, e in essa, tra umili supplicazioni e audaci rampogne, si dolse che non aveano voluto ascoltarlo, mentre "spesso li avea avvertiti di voler mostrare innanzi a' Principi del suo popolo ed alle tribł d'Israele secondo le sacre decretali, mercč le autoritą della Scrittura come Giovanni Battista, e con miracoli da non potere essere imitati dal diavolo, come quelli di Mosč alla presenza di Faraone, che per volontą di Dio egli era chiamato alla salute de' popoli"; e dicendo che "se era pazzo lo liberassero" (proposizione degna di esser notata), ricordando le imputazioni ingiustamente sofferte per l'addietro e poi quelle degli ultimi tempi, accennando alle opere che avea composte, esponendo i segni della prossima fine del mondo e le relative profezie, difendendosi dalle accuse, mostrņ la necessitą di esser tradotto a Roma, citņ i casi analoghi ne' quali si era fatto lo stesso, si dolse di non vedere esaltata la giustizia.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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