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      Ond'io ammirato come sapeano quelle historie" etc.; (ed. D'Anc. con molto maggiori distinzioni e qualificazioni) "ho veduto Mosè, Osiride, Giove, Mercurio, Licurgo, Pompilio, Pitagora, Zamolxi..... e moltissimi altri. Che più? Hanno dipinto lo stesso Maometto che però reputano fallace ed inonesto legislatore. Ma vidi l'immagine di Gesù Cristo essere stata collocata in un posto eminentissimo, assieme a quelle dei dodici Apostoli da essi altamente venerati e creduti siccome superiori agli uomini. Sotto i portici esterni osservai dipinti Cesare, Alessandro, Pirro, Annibale ed altri sommi la maggior parte cittadini romani.... Ed avendo con maraviglia chiesto come essi conoscessero le nostre istorie" etc. Inoltre: (cod. nap.) "tengono per cosa certa l'immortalità dell'anima et che s'accompagni morendo con spiriti buoni o rei secondo il merito; ma li luochi delle pene e premii non l'hanno per tanto certo (sic) ma assai ragionevole, pare che sia il cielo et i luochi sotterranei. Stanno anche molto curiosi di sapere se queste pene sono eterne ò nò. Di più son certi che ci siano angeli buoni e tristi come avviene tra gli huomini; ma quel che sarà di loro aspettano aviso dal cielo. Stanno in dubbio, se ci siano altri mondi fuori di questo"; (ed. D'Anc.) "credono all'immortalità dell'anime, ed alla loro associazione dopo la sortita del corpo cogli angeli buoni o cattivi secondo le azioni della presente vita, e questo perchè le cose simili amano i loro simili. Differente della nostra è la loro opinione intorno ai luoghi delle pene e de' premii.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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