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      ." (segue il fatto di un altro caporale ammazzato per la stessa ragione, avendo carcerato Paolo Melissari "contumace et uno delli predetti che si disfidorno", e quindi l'ordine di catturare i delinquenti). Ultimo di 10bre 1599. - 2.° Id. vol. 54, an. 1603, fol. 15. "A D. Garzía de Toledo (governatore di Calabria ultra)... Per la vostra delli 7 del presente havemo visto quel' che vi veneva havisato da riggio, che Paulo et Gio. Domenico barone fratelli haveano ammazzato Pietro Gueria per causa di una lite civile che tenevano fra loro, quali si sono andati à salvare dentro una Ecclesia di detta città, et havendoli posto le guardie attorno, il Rev.do in Christo P.e Arcivescovo non li ha voluto permettere se non per quaranta passi attorno detta Ecclesia dentro la quale si stanno detti delinquenti senza nessuno timore, supplicandoci ve si ordinasse quel' che doverete exequire. Al' che respondendo ve dicimo et ordinamo, che si l'homicidio predetto è stato commesso appensatamente, poi che non deve godere dell'immunità dell'Ecclesia debbiati procurare d'haverli nelle mani in ogni meglior modo avvisandoci di quel' che exequireti acciò ne si possi ordinare quel' che convenerà per castigo di detti delinquenti. Dat. neapoli die ultima mens. februar. 1603."==Da ultimo relativamente a Carlo Bravo, costui scorreva la campagna già prima del 1599 con un suo fratello Fabrizio, e poi, rimasto solo, fu preso nel 1603, ma per delitti comuni, secondochè risulta dai seguenti documenti: 1.° Reg. Curiae vol.


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Fra Tommaso Campanella: la sua congiura i suoi processi e la sua pazzia
Volume Secondo
di Luigi Amabile
pagine 741

   





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