Pagina (14/912)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Rinnovellandosi in tal guisa gli ordini civili, fortificossi la virtù guerriera; si rianimarono le virtù cittadine; si apersero gl'ingegni agli alti concetti della filosofia e della politica; una forza ignota agli oltramontani solidamente feroci, scorse di nuovo per le vene dell'italian popolo, stato dianzi signore del mondo. Il perchè gagliardamente ributtaronsi gl'imperatori accaniti con loro masnade a ripigliare il dominio; ma non tolleraronsi gli ordini, che poteano scacciarli per sempre. E 'l rapido accrescimento dell'ordine popolare ne fu cagione. Perocchè in altre nazioni, generandosi lentamente, fu adulto assai secoli appresso, quando la monarchia, domi i baroni, avea consolidato e reso uno il reame; onde il popolo, riscotendosi, fu animato da virtù nazionale. Ma in Italia surse mentre province e città erano più stranamente divise dall'anarchia feudale; laonde, non veggendo altro che i propri confini, quei popoli presero umori e virtù municipali. Operose virtù, che prodigiosamente aumentarono la possanza di ogni città; ma tolsero al tutto che l'universale in reggimento durevole s'assestasse. Così se in alcuna provincia si feano accordi a comune difesa, nè alle altre si estendeano, nè duravano oltre l'immediato bisogno. Difformi i reggimenti, e mutabili, e incerti; e qual città si ricattava, qual ricadea sotto immane tirannide. Brulicavano in Italia cento e cento piccoli stati, pieni di passioni, di vita, di sospetti, di nimistà; pronti a servir ciecamente ad ambizioni maggiori, che nel parteggiare trovavan campo, e più rinfocavano a parteggiare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





Italia Italia