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      Nell'ora della vendetta e nei primi impeti, giunta a Calatafimi l'oste di Palermo, non che perdonar la vita a Guglielmo e ai suoi, lo confortò e onorò molto, e rimandollo in Provenza: il che mostri come il popolo degli eccessi suoi n'ha ben d'onde(217).
      A guadagnar Messina in questo mezzo ogni sforzo fu posto(218), non essendo chi non vedesse l'importanza del sito, del porto, della grossa e opulenta città; nella quale stava il nodo della guerra; e necessità stringea di trarsela amica, o piombar tutti disperatamente su lei. Di Messina temeasi per le ruggini antiche; ma se ne sperava per essersi aperti gli animi nelle afflizioni recenti, ed anco per aver molti Messinesi in Palermo soggiorno, e cittadinanza, e appicco di commerci e parentele. Si die' opera alle pratiche dunque; che delle private e più efficaci non è passata infino a noi la memoria; delle pubbliche ne resta una lettera data di Palermo il tredici aprile, che fu spacciata per messaggi, e incomincia: "Ai nobili cittadini dell'egregia Messina, sotto re Faraone schiavi nella polve e nel fango, i Palermitani salute, e riscossa dal servil giogo col braccio di libertà. E sorgi, dice l'epistola, sorgi o figliuola di Sionne, ripiglia l'antica fortezza.... abbian fine i lamenti che partoriscon dispregio; dà di piglio alle armi tue, l'arco e la faretra; sciogli i vincoli dal tuo collo;" e Carlo or va chiamando Nerone, lupo, lione, immane drago; e or volta alla città di Messina sclama: "Già Iddio ti dice: togli in collo il tuo giaciglio e va, che sei sana," or i cittadini esorta "a pugnare con l'antico serpente, e rigenerati nella purezza de' bambini, succhiare il latte di libertà, cercar giustizia, fuggire calamità e vergogna(219)." Mentre i Palermitani con tai faville bibliche tentavano que' cittadini, Erberto d'Orléans s'afforzava nelle armi straniere, e nei nobili Messinesi di parte angioina, che s'eran prevalsi in cento soprusi contro i lor concittadini, ond'ora strettamente per lo vicario teneano.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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