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      Presso Nicotra sulla marina il principe s'attendò, per esser più pronto all'imbarco: otto galee fe' racconciare in quel porto; tutto intendendo al passaggio sopra la Sicilia(413). Ma prima di mutare il campo avea tenuto nelle pianure stesse di Santo Martino un solenne parlamento, del quale è mestieri qui far parola.
      Perchè ai "prelati, conti, baroni, cittadini e probi uomini," in grande numero adunati (novella temperanza de' governanti angioini), chiedeva il principe i sussidj; e gli erano assentiti in merito della riforma, mal abbozzata già nei capitoli del dieci giugno dell'ottantadue, e peggio osservata; della quale or trattandosi con quei grandi e rappresentanti della nazione, nuovi capitoli sancironsi e pubblicaronsi in questo parlamento medesimo, il dì trenta marzo milledugentottantatrè. Cominciavano con accettare apertamente in che orrendo servaggio e povertà fosse venuto il reame, per vecchia colpa, diceasi, dei tiranni Svevi, e fresca malizia de' ministri e officiali del re, tradenti il suo paternale buon volere. Larghissimi indi i favori conceduti e raffermi agli ecclesiastici, per lor averi, persone, case ed autorità; chè si corse fino ad accordare la franchigia delle tasse su lor beni ereditarj, e, strano capitolo in una riforma di abusi, si ordinò la punizion civile degli scomunicati. Gli aggravj che più ai baroni incresceano furon rivocati; moderato il servigio militare; disdetto ogni impedimento a' matrimonj delle figliuole, e alla scossione dei giusti aiutorj (quest'era il vocabolo) su i vassalli; ristorato il privilegio del giudizio de' pari; cessata la molestia dei servigi al fisco.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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