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      Poi si tenne un parlamento in Palermo a deliberare di lui; dove, dice il Neocastro, tutti accordavansi a mandarlo a morte in vendetta di Corradino, se non che dissentirono i Messinesi con Giacomo e la reina. A questo aggiungon fede, non ostante il divario delle circostanze, il Montaner, Giachetto Malespini, il Villani, e sė una lettera di re Alfonso di Aragona a Eduardo d'Inghilterra, nella quale trattando di pace con Carlo II si afferma condannato lui dai Siciliani, e scampato dal re. Favoleggiō un altro contemporaneo, che la regina un venerdė facesse intendere a Carlo d'apparecchiarsi alla morte; e che poi gli perdonasse per la sua fortezza a tal nunzio, e la rassegnazione a morire lo stesso dė che si ricorda la passione di Cristo; ma tal novella nacque manifestamente dal vero fatto narrato dianzi. Certo č che il principe in questo tempo, per tor luogo ad attentati in favor di lui, o contro, fu tramutato nel castel di Cefalų. Liberati gli altri prigioni, tutti sotto fede di non militar contro noi; ma non altri che Galard poi la osservō(531).
      Macalda intanto, sol essa non isbigottita tra tanti suoi partigiani, sperando tuttavia volger sossopra ogni cosa, andata era in Messina: ma con tal audacia fe' rincrudire i governanti, i quali incontanente promulgan reo d'alto tradimento Alaimo; spoglianlo dei beni, e dispensanli a lor favoriti o partigiani; fan perir di mannaia a Girgenti il tredici gennaio Matteo Scaletta, fratel di Macalda, confessante, diceasi, congiura col cognato. Indi a diciannove febbraio incarcerarono nel castel di Messina la stessa Macalda co' figli; alla quale era nulla tal rea fortuna, sė che ilare e contegnosa passava il tempo a giocare col principe arabo e co' famigliari; e una volta, quando portossi l'ammiraglio a strapparle i titoli del feudo di Ficarra, essa, come nell'alto della possanza, il garrė: "Bel merto ne rende il padron tuo!


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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