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      Così in Palermo Ruggier Mastrangelo con due cavalieri e un popolano; in Corleone Bonifazio, e altri in altri luoghi: e così anche de' consiglieri, tra i quali si notano molti giurisperiti, cioè uomini del popolo, che la plebe infelicemente suol porre volentieri al reggimento delle sue rivoluzioni, credendoli dello stesso suo sangue e di mente molto maggiore. Veggiam di più la sollevazione propagata nell'isola secondo il corso delle armi palermitane, non già per movimenti spartiti che si potessero attribuire ai feudatari; veggiamo assai comuni mettere a fil di spada i Francesi, e pur tentennare al chiarirsi ribelli, cioè abbandonarsi all'impeto dell'ira e della vendetta, senza saperne altro scopo; veggiam la sollevazione in Messina cominciata dalla plebe, contrastante anzi una parte dei nobili; e per ogni luogo gridato il governo a comune sotto la protezion della Chiesa, ch'era escluder Pietro e i feudatari, i quali non avean parte nel reggimento a comune. Gli adunati sindichi delle città e terre deliberano delle cose pubbliche; i comuni si stringono con reciproci vincoli di federazione; Palermo e Messina tengon la somma delle cose, e a pien popolo prendon le loro deliberazioni. Ove son dunque "i baroni e' caporali" del Malespini? Se le forze della congiura cagionavano il 31 marzo e le sollevazioni delle altre città; se de' baroni cospiratori era la riputazione della vittoria; dovean essi compier lo intento, non venirne al dominio della Chiesa e alla repubblica, nè lasciar questa costituirsi con ordini popolani e uomini o popolani o della nobiltà minore e cittadinesca, Aggiungasi, che il dominio della Chiesa portava ostacol maggiore al re d'Aragona, che non più all'usurpator francese, ma al sommo pontefice veniva a togliere il reame: onde niuno mi persuaderà che Pietro, o uomini che praticavan con lui, avessero mai scelto tal partito.


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La guerra del Vespro sicialiano
o Un periodo delle istorie sicialiane
di Michele Amari
1843 pagine 912

   





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