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      Ma v'ha di pių: il valore primitivo di questo vocabolo nell'idioma greco, che lo comunicō a tutti gli altri dell'Europa, č identico a quel che ritenne in arabico il verbo berber. Come notollo il Gibbon, Barbaro nell'Iliade non č detto che di favella rozza e aspra; nč pria de' tempi di Erodoto si vede usata cotesta voce com'appellazione dei popoli non parlanti il greco; donde poi si venne mutando il significato, come ognun sa, fino a quel che ha preso nelle lingue moderne. La stessa voce borbottare, che mi č occorsa testč traducendo il detto verbo arabico, vi consuona tanto e sė a capello ne rende il significato, che potrebbe riferirsi per avventura alla medesima origine(189).
      Tale essendo la divisione etnologica dell'Affrica Settentrionale, non č mestieri aggiungere che facean base al governo bizantino le schiatte nuove, frequenti nelle parti orientali pių che nelle occidentali, industri, snervate e cristiane; anzi sė zelanti nella fede, che la Chiesa Africana ai tempi suoi levō quel grandissimo grido che ognun sa. Al contrario i Berberi, che aveano sė ostinatamente combattuto la dominazione di Cartagine, poi la romana, non lasciavan tranquilla la bizantina; ma non bastavano ad abbatterla per essere sė divisi, nimicantisi tra loro senza perchč; diversi anco di religione, adorando chi le stelle, chi un idolo, chi un altro; e qualche tribų giudea, altra cristiana di nome. Il reggimento bizantino resisteva a cosė fatti nemici mercč la ordinata amministrazione d'una provincia ricca, la disciplina militare, le molte fortezze, il navilio.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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