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      Dal che nasceva un bene e un male: il bene, la forza di vita ch'č propria delle colonie libere e che non si infonde mai negli automi costruiti dai governi matematici; il male era la rabbia delle fazioni, che gli Arabi aveano nel sangue, e che l'islamismo accrescea con la frettolosa assimilazione d'ogni gente straniera. Il male si sviluppava a misura che gli Arabi metteano radice nei paesi di ponente; e mostravasi nel giund pił che nelle popolazioni cittadine. Trovandosi nel medesimo esercito le schiatte rivali di Kahtān e di Adnān, appena si prendeano a scompartire i premii della vittoria, cominciavano i torti, scoppiavano le ire; il governatore favoreggiava la sua tribł e le affini a scapito delle altre; e queste, se le mene di corte o il caso faceano succedere nel governo della provincia un di lor gente, rendeano la pariglia; e, se no, prendeano a farsi giustizia dassč.
      Arrivņ a tale l'antagonismo, che nol potč curare nč anco la spada dei Berberi. Dopo la infelice battaglia dei Nobili (740) il califo Hesciām, come abbiam detto, mostrņ forse minore rabbia contro i nemici Berberi che contro la schiatta himiarita la quale prevaleva in Affrica a quel tempo(218). Gli Himiariti risposero per le rime. Come il califo prepose al nuovo esercito un Kolthūm, modharita o vogliam dire della schiatta di Adnān, e com'ei, tra gli altri rinforzi, mandņ un corpo di diecimila uomini della propria casa omeiade, ottomille cioč Arabi e duemille liberti, stanziati in Siria, cosģ ambo gli elementi sociali della colonia si volser contro il novello esercito.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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