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      In somma la schiatta persiana si impadroniva del dominio non saputo tenere dagli Arabi(222). Da ciň nacque la gloria letteraria che ha reso sě chiari gli Abbassidi. Perocchč i Persiani, venendo in servigio loro a corte e per tutte le provincia dell'impero, vi recarono le scienze; coltivaronle essi esclusivamente; messerle in voga appo i califi; trassero con lo esempio i Musulmani delle alte schiatte, pochissimi per altro dell'arabica. Ma scrivendo tutti nella lingua del Corano, tornň agli Arabi la fama di sovrastare all'umano incivilimento nei secoli piů tenebrosi del medio evo(223).
      Non tardarono i guerrieri del Khorassân a passare fino all'altro capo dell'impero, per fidanza o sospetto di casa abbassida; la quale non potendo spegner tutti come Abu-Moslim, par che si provasse a farne stromento di dominazione in Affrica. Pertanto l'esercito mosso d'Oriente (761) per combattere i Berberi, undici anni appresso la esaltazione della dinastia, fu composto di trentamila uomini del Khorassân e dieci mila Arabi di Siria, che sembrano rei della medesima colpa; e, a capo d'altri dieci anni, un novello sforzo di sessanta mila soldati si accozzň di gente del Khorassân, di Siria, e dell'Irak. Cotesti eserciti, che divenian colonie, come dicemmo, piů largamente e fortemente occuparono il paese: donde le cittŕ ingrossarono; crebbene anco il numero; s'ebbero nuove terre da dividere e piů larghi tributi dai popoli che s'assuefaceano al giogo. Al tempo stesso la schiatta persiana fu nuovo elemento di discordia in Affrica; divenutavi dapprima tracotante per numero e favor della corte, poi disubbidiente come le altre.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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