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      S'accorda in ciò con le tradizioni storiche il ragguaglio statistico di Costantino Porfirogenito, il quale trattando dei proprii suoi tempi (911-959) o piuttosto di quelli anteriori al conquisto musulmano, scrive essere gli isolani parte Liguri d'Italia, chiamati altrimenti Sicoli, e parte Greci, ossiano Sicelioti(296). Con denominazione più esatta si direbbero le due schiatte, italica ed ellenica, ciascuna delle quali abbracciava le genti affini a lei, sopravvenute nei due periodi delle dominazioni romana e bizantina.
      Qual delle due genti prevalesse di numero non si ritrae; e forse erano e si mantennero più uguali che non si è pensato. Aiutandoci con le induzioni, poichè mancano le testimonianze dirette, troviamo, egli è vero, dal principio dell'era volgare infino al sesto secolo, moltissime iscrizioni latine pubbliche o private anco nelle principali città greche dell'isola, e latini negli ultimi tempi i titoli dei magistrati municipali; ma tra ricordi letterarii, epigrafia e nomi proprii si vede la lingua greca non aver ceduto il campo in alcun luogo(297). Un papiro del quinto secolo che dà i nomi degli affittuali di certi poderi, ne contiene più greci che latini(298): e alla fine del sesto secolo, San Gregorio ci parla degli abitatori greci e latini(299). Gli annali ecclesiastici poi dell'isola, dal sei all'ottocento, ci mostrano la medesima promiscuità delle due genti: dove monasteri basiliani e dove di regole latine; esaltati alcuni Siciliani alla sede pontificale di Roma, altri a quella d'Antiochia(300); un dei papi siciliani, Leone II (682-683), lodato per lo eloquente parlare in greco e in latino(301); e alla fine del sesto secolo la opinione pubblica in Sicilia pendere incerta tra le Chiese di Roma e di Costantinopoli(302). Finalmente, sendo stata alla metà dell'ottavo secolo assoggettata l'isola al patriarca costantinopolitano, scomparisce il latino, e torna su il greco negli scritti dei frati siciliani e negli scarsi monumenti d'epigrafia che ci avanzano di quel tempo.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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