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      CAPITOLO IX.
     
      Nel detto cenno biografico sopra il principe aghlabita Mohammed-ibn-Ahmed scrive Ibn-el-Athîr, alla sfuggita, che regnando costui (dicembre 864 a febbraio 875) "i Greci occuparono parecchi luoghi della Sicilia; e che Mohammed fe' costruire fortezze e corpi di guardia su la costiera d'Affrica;" e passa oltre l'annalista ai casi de' Musulmani a Bari(670). L'autore del Baiân, come anche notammo, accenna che i due fratelli, capitani l'un di Sicilia, l'altro della Gran Terra, fiaccarono gli Infedeli in aspri scontri, l'anno dugento cinquantasette (870-71), e altro non ne dice(671). Intanto veggiamo i governatori di Sicilia avvicendarsi in fretta. Mohammed-ibn-Hosein, scelto dalla colonia alla morte di Mohammed-ibn-Khafâgia, avea tenuto l'oficio per brevissimo tempo, come dicemmo. A Ribâh-ibn-Ia'kûb-ibn-Fezâra, nominato dal principe d'Affrica e trapassato verso la fine dell'ottocento settantuno, era sostituito, per elezione della colonia, Abu-Abbâs-ibn-Ia'kûb-ibn-Abd-Allah, che moriva a capo di un mese(672). A costui par tenesse dietro un Ahmed-ibn-Ia'kûb, fratel suo, o d'altra famiglia: chè variano in ciò i cronisti(673). Mancato di vita Ahmed nel medesimo anno dugento cinquantotto dell'egira (17 nov. 871 a 5 nov. 872), era rifatto il figliuolo, per nome Hosein, ovvero, secondo il Nowairi, un Hosein-ibn-Ribâh, cui il principe d'Affrica confermò(674), e tantosto il rimosse. Allora, che correva il mese di scewâl dugento cinquantanove (agosto 873), venne a reggere la Sicilia Abu-Abbâs-Abd-Allah-ibn-Mohammed-ibn-Abd-Allah, di casa aghlabita, figliuolo del primo governatore ch'ebbe la colonia di Palermo, uom litterato, tradizionista, poeta, poc'anzi prefetto di Tripoli, e tornatovi non guari dopo, e poscia promosso a ragguardevole uficio in Kairewân; donde par abbia lasciato la Sicilia, non per disgrazia a corte, ma a chiesta sua; tardandogli forse di uscire di quel vespaio e tornare in Affrica dond'era partito a malincuore(675). Gli fu sostituito, se è da credere al Nowairi, il medesimo anno dugento cinquantanove, un altro congiunto della dinastia, Abu-Malek-Ahmed-ibn-Ia'kûb-ibn-Omar-ibn-Abd-Allah-ibn-Ibrahîm-ibn-Aghlab, soprannominato l'Abbissinio(676), il quale a capo di quattro anni si vede anch'egli ito via(677). De' quali sei o sette capitani ch'ebbe l'isola dall'ottocento settantuno al settantatrè, si sa in particolare una sola fazione, e mal direbbesi di guerra: che del dugento cinquantanove (6 nov.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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