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      Atanasio, suo discepolo e rivale nelle arti di regno, gli sopravvisse sedici anni: si provò in vece del papa ad assoggettare lo Stato di Capua; fallì in questo come Giovanni Ottavo; e alfine, dopo tanti misfatti, trapassò, cred'io, in odore di santità, ricordandosi di lui che a forza di digiuni ed esorcismi sgomberasse il territorio di Napoli dalle cavallette(826).
      Durarono alsì oltre la vita di Giovanni Ottavo i mali ch'egli avea suscitato. L'attentato suo contro la libertà di Gaeta avea spinto Docibile, primo magistrato della repubblica, a richiedere di aiuto i Musulmani; i quali venendo lungo la marina infino al lago di Fondi, s'eran accampati su i colli Formiani, come li chiama Leone d'Ostia, presso Itri; donde minacciavano il territorio di Roma. Sbigottito a ciò, Giovanni Ottavo, mostrando di pentirsi, aveva accarezzato i cittadini di Gaeta; pregatoli a disdire l'accordo: e i semplici Gaetini aveano ubbidito, affrontando doppio pericolo; l'ambizione cioè del papa, e l'ira degli ingiuriati Musulmani. La morte di Giovanni li campò del primo. Nella guerra contro i Musulmani patirono uccisioni e cattività; e alfine furono sforzati a rifare lo accordo, concedendo al nemico di stanziare un po' più discosto dagli Stati papali, su certi colli che s'innalzano non lungi da Traietto dalla parte del Garigliano, e portavano lo stesso nome della riviera. Questa fu l'origine della temuta colonia musulmana del Garigliano(827).
      La quale per più di trent'anni, flagello sopra flagello, afflisse la Terra di Lavoro, battuta anco dalle guerre civili: sì che il suolo abbandonato dagli agricoltori, divenne foresta di pruni e sterpi, al dire di Erchemperto, che il vedea con gli occhi proprii(828). Dei particolari di tanto strazio altro non ci si narra che la distruzione di ricchi monasteri; perchè i frati cronisti poco si curavano del rimanente; perchè le proprietà laiche erano state desolate già assai prima dai Cristiani; e perchè i monasteri aveano possessioni più vaste che niun signore.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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