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      Certi maghi ebrei vaticinarono la futura grandezza a Leone Isaurico; e lo spinsero a dar principio all'eresia. Serpente nato di un dragone, succedeva all'Isaurico, nell'impero e nella empietà, Costantino Copronimo: e rincalzava la persecuzione un altro Leone (l'Armeno) indegno della porpora; stigandolo alla mal opra quel falso abbate, che solea rintanarsi in un casolare, e uscir come pipistrello su l'imbrunire del dì(904). Narra poi il noto fatto di Teodora e del giullare che la scoprì; scansa prudentemente il nome del crudele Teofilo; e ne viene al concilio di Costantinopoli; alle lodi della imperatrice che rendeva alla Chiesa le immagini, quasi tolti ornamenti e segni di gloria; e sì esorta i fedeli a celebrare il fausto evento, abbominando i capi e fautori dell'empietà, venerando e baciando le immagini, non per idolatria, ma per onorare i prototipi di quelle: e conchiude, contro le premesse, con raccomandare a tutti carità, misericordia, penitenza(905). La data dell'anno, mese e giorno è scritta quivi a caratteri indelebili. Quella del secolo si trova in due altre omelie, dove l'oratore volgeasi al cielo, pregando aiuto agli ortodossi imperatori contro gli empii figli di Agar, insultatori del culto cristiano(906); e in un'altra ove discorre le voluttà dei Gentili, e dei nostri vicini Ismaeliti, ei dice, che si scambian le mogli(907).
      I dubbii cronologici che abbiam toccato, e la tendenza degli oratori sacri, come dei poeti satirici, ad abbozzare piuttosto caricature che ritratti, ci consigliano a molta circospezione nel dedurre dalle dette omelie i costumi della Sicilia cristiana nel nono secolo.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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