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      28 recto. La reciproca sicurtŕ dei mercatanti siciliani in Affrica si suppone dal fatto che un di loro avea scritto al patrizio (si vegga sopra a p. 228). Non fa specie che Soleiman taccia il patto della reciprocitŕ, sendo stato uso costante di tutte le tregue tra Musulmani e Cristiani, che ciascuna delle due parti promulgasse solo i patti favorevoli ai proprii sudditi e tacesse gli obblighi contratti verso i nemici.
      (378) Epistola dell'11 novembre 813, citata a p. 224, in nota.
      (379) Gaetani, Vitć Sanctorum Siculorum, tom. I, p. 160, seg., da un MS. greco del monastero del Salvatore di Messina attribuito a Pietro vescovo di Tauriano che visse sotto Leone eretico, e andň a lui, tremando di paura, il terzo anno del suo regno. Dei tre imperatori bizantini ai quali convengono tal nome e tal ingiuria, il Gaetani preferisce, come piů antico, Leone Isaurico, senza badare a ciň che questi nel terzo anno del suo regno non si era per anco chiarito contro le immagini. Perciň mi par che si tratti piuttosto dell'Armeno. Il buon vescovo di Tauriano dice aver visto il naufragio della nave musulmana, e narra dopo di quello la sua missione a Costantinopoli. Alcuni versi di San Giuseppe Innografo, citati dal Gaetani, dicono anche del miracolo di San Fantino contro i Musulmani.
      (380) Ibn-Abbâr, MS. della Societŕ Asiatica di Parigi, fog. 35 recto. L'autore, non contento di notare l'anno della egira, aggiugne che questa scorreria fu fatta circa otto anni avanti il conquisto di Ased-ibn-Forât.
      (381) Erchempertus, cap.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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