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      Abulfeda, Annales Moslemici, anno 257, porta anche surrogato direttamente a Mohammed-ibn-Khafâgia Ahmed-ibn-Ia'kûb.
      Tra questa discrepanza di compilatori, sembra che il Nowairi, più diligente nelle inezie, abbia notato tre governatori, trascurati da Ibn-el-Athîr e dal Baiân per essere rimasi in uficio brevissimo tempo; e che l'Ibn-Ia'kûb, di cui Nowairi non dà il nome proprio, sia appunto l'Ahmed di quegli altri due, come notai di sopra. Debbo aggiungere che stando strettamente alle lezioni dei compilatori tre varie famiglie avrebbero tenuto in men d'un anno il governo della Sicilia, quelle cioè di Ia'kûb-ibn-Fezâra, di Ia'kûb-ibn-Abd-Allah, e di Ia'kûb-ibn-Modhâ; ma è più probabile che vi sieno errori nei nomi o salti nelle genealogie. Dubito inoltre della lezione di Ibn-el-Athîr, perchè Ibn-Abbâr, che in questa materia fa più autorità, parla (MS., fog. 35 recto) di un Ia'kûb vivuto nel tempo di cui trattiamo e figliuolo di Modhâ-ibn-Sewâda-ibn-Sofiân-ibn-Sâlem, di Sâlem, dico, padre di Aghlab e avolo del fondatore della dinastia. Ia'kûb era dunque cugino di Kafâgia emiro di Sicilia. Era stato anco uomo di molto séguito a corte del principe aghlabita Mohammed-ibn-Aghlab di cui già si parlò, e i suoi discendenti furono detti, da lui, Ja'kûbîa "Giacobini:" nome che allor non portava pericolo. Mi pare probabilissimo che l'Ahmed nominato da Ibn-el-Athîr sia stato figliuolo di costui, e Modhâ non figliuolo di Selma, ma bisnipote di quel Sâlem progenitor comune di questa famiglia e degli Aghlabiti.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume primo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1854 pagine 677

   





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