Pagina (36/654)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Avutane spia, chiamolli dinanzi a sè; interrogolli, e confessando alcuni il fallo, e negandolo tra gli altri audacemente un fanciullo molto amato da lui, Ibrahim gli spezzò il cranio con una mazza di ferro: gli altri fece morire a cinque o sei il dì, tra soffocati nella stufa e arsi nella fornace del bagno123.
      Nè men geloso in punto di religione, aggravò la vergogna degli dsimmi, come se non bastassero al suo zelo i segni esteriori di vassallaggio che si costumavano innanzi124. Comandò Ibrahim che portassero su le spalle una toppa bianca, con la figura, i Giudei d'una scimmia e i Cristiani d'un maiale; e che gli stessi animali si dipingessero in tavole confitte su le porte di lor case125. Il martirio ch'ei diè ai quattro Siracusani si è narrato di sopra, su la fede delle agiografie cristiane126. Non sappiam se sia dei martiri siracusani un Sewâda, di cui scrivon le cronache musulmane che proffertogli l'oficio di direttore della tassa fondiaria, se rinnegasse, e rispondendo egli che non barattava la fede, Ibrahim lo fece spaccare in due e sospender mezzo cadavere a un palo, mezzo ad un altro, l'anno dugentosettantotto dell'egira (891-892)127. Tuttavia gli eretici dell'islamismo poteano invidiare la condizione de' Cristiani. Dopo le stragi d'una battaglia, vinta sopra la tribù berbera di Nefûsa, l'anno dugentottantaquattro (897-898), Ibrahim interrogò un dottore che si trovava tra i prigioni: "Che pensi di Alì?" "Era infedele e però sta in inferno; e chi non dice così, andravvi con lui," rispose il prigione; scoprendosi Kharegita a questo parlare.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





Ibrahim Ibrahim Giudei Cristiani Siracusani Sewâda Ibrahim Cristiani Nefûsa Ibrahim Kharegita