I quali consigli, utili anco al principe musulmano, pił gratamente doveano essere ascoltati nella stretta amistą che allor nacque tra le corti di Costantinopoli e di Mehdia da comuni interessi. L'uno era il sospetto di Otone di Sassonia, il quale volle regnare in Italia quanto Carlomagno e pił: ubbidito ormai senza contrasto dalle Alpi al Tevere; coronato imperatore a Roma (962); padrone della cittą; fattosi giudice a gastigare o vendicare i papi, ed arbitro di eleggerli e deporli; e si voltava gią ai favori del principe di Benevento e contro Niceforo; assaltava (968) la Calabria, e minacciava perņ la Sicilia641. Ma in Oriente stringea Moezz a Niceforo, passione pił gagliarda, la brama di spogliare altrui. Il califato abbassida, mutilo da pił tempo delle estreme province, comandava or appena, e di nome solo, a Bagdad e in breve cerchio. I Buidi o Boweidi teneano la Persia; la casa di Hamdān la Mesopotamia; la dinastia d'Ikhscid la Siria e l'Egitto; i Karmati l'Arabia, donde terribili irrompeano fuori. Lo stesso nome di califo rimanea per ipocrisia o compassione dei vicini usurpatori, dei ministri o capitani di ventura avvicendatisi nella signoria della capitale, i quali vendettero gli oficii pubblici in faccia ai successori di Omar e di Harūn Rascīd, saccheggiarono la reggia, messer loro le mani addosso, lor fecero stentare la vita con una pensioncella; mentre i mercenarii turchi o deilemiti e la plebe ad ogni pič sospinto insanguinavano le strade di Bagdad. Tra tanta rovina del califato, Niceforo Foca (962-7) trionfando nell'Asia Minore, s'era innoltrato due volte in Siria; avea preso Aleppo, Laodicea e molti altri luoghi, e assediato Antiochia, che fu indi espugnata da' suoi642. Venuto cosģ Niceforo alle mani con gli Ikhsciditi, nemici immediati di Moezz, probabil č che si trattasse tra l'uno e l'altro di operare d'accordo.