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      Ma Zimisce, ucciso Niceforo (11 dicembre 969) e salito sul trono, fermò la pace con Otone e le nozze di Teofano col figliuolo727; talchè mancava una ragione dell'accordo tra Costantinopoli e i Fatemiti. Svanì l'altra ragione per le vittorie di Zimisce in Siria e di Moezz sopra i Karmati; donde tolti via i nimici comuni, cominciarono l'un contro l'altro a digrignare728. Morirono poi entrambi entro due settimane (24 dicembre 975, 7 gennaio 976); e ricaduto l'impero bizantino in gare di corte e guerre civili, non seguirono altri effetti contro i Fatemiti, ma non si rappiccò nè anco la pace. In Puglia intanto eran già venuti alle armi. Del novecensettantacinque uno Zaccaria, che par greco al nome, avea preso Bitonto, ucciso prima Ismaele, musulmano al nome, condottier ausiliare o di ventura729.
      L'ardimento di sbarcar non guari dopo a Messina, mostra che i Bizantini andassero co' nuovi contro i vecchi amici. Tornano a questo tempo i preparamenti navali di Niceforo, maestro, come s'intitolò, di Calabria, il quale, secondo legge bizantina, fece armare salandre a spese delle città per difender le costiere e assaltare la Sicilia; e tanto aggravò quei di Rossano, ch'arser le navi e ammazzarono i protocarebi; e il governatore, dopo molte minacce, perdonò loro a intercessione di San Nilo il giovane, o perchè non era agevol cosa a punire730. Sembra che coi Bizantini si siano accozzati i Pisani, testè venuti in Calabria ai servigi dell'Impero, e che abbian fatto l'impresa con forze navali soltanto.


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Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





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