Pagina (224/654)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      -
      Sģ," rispose Ibn-Moweddib, "il medesimo che fe' l'altro verso: L'inimicizia dei poeti, tristo chi se l'accatta!" Alla qual pronta citazione di Motenebbi815, l'emiro non gli disse altro; ma gli fece contare cento quartigli816 d'oro, a condizione di andarsene tosto della cittą; "perchč temo," aggiugnea, "che s'una volta gli ho perdonato, un'altra me la pagherebbe cara."817
      Gią la fama attirava alla corte di Iūsuf non men belli ingegni e animi pił alti, come Mohammed-ibn-'Abdūn nato a Susa d'illustre casa del Kairewān, pregiato tra i suoi per buona lingua e stile semplice e vigoroso. Il quale avendo cantato le lodi dell'emiro, sģ gli piacque, ch'ei lo volle compagno del proprio figliuolo Gia'far dilettante di versi818, e questi gli si strinse di cara amistą. Tanto che volendo rimpatriare, Gi'afar, succeduto nel governo al padre infermo819, gliel negņ, ancorchč Mohammed lo chiedesse a lui ed al padre con rime piene d'affetto. Che anzi, invaghito tanto pił di quel bello ingegno, Gia'far s'adontņ che persistesse; gli vietņ d'entrare in palagio; ed a rappattumarsi furon uopo novelli versi, e che il poeta li porgesse di furto mentre Gia'far stava a sollazzo in un casino820. Il quale sentendosi rassomigliare alla luna e che pari a quella si nascondesse a chi volea far ossequio, gli vennero le lagrime agli occhi e donņ al poeta un tesoro821.
      Quanto fosse pagata non so, ma valea molto a lor gusto, una Kasīda indirizzata a Iūsuf, innanzi il novecentonovantotto822, per la festa del Sagrifizio823, da un Abd-Allah della tribł di Tonūkh, detto Il figliuolo del cadi di Mīla, ond'ei pare oriundo d'Affrica.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Storia dei musulmani in Sicilia
Volume secondo
di Michele Amari
F. Le Monnier Firenze
1858 pagine 654

   





Ibn-Moweddib Motenebbi Iūsuf Mohammed-ibn-'Abdūn Susa Kairewān Gia Mohammed Gia Gia Kasīda Iūsuf Sagrifizio Abd-Allah Tonūkh Mīla Affrica Allah